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02-01-2014
Ascoltare il suono del buio: a Berlino vanno di scena le (italiane) Lezioni di tenebra
Di fianco all’ingresso principale dello Schillertheater, che ospita ormai da tempo l’Opera di Stato di Berlino, c’è uno spazio – chiamato Werkstatt – adibito solo alla musica contemporanea. Uno dei lavori proposti nella stagione 2013/2014 è quello di una compositrice italiana, Lucia Ronchetti. Nata a Roma nel 1963, con alle spalle una formazione cosmopolita, Lucia Ronchetti,  come talvolta accade, è più nota all’estero che nella penisola. “Lezioni di tenebra”, prima assoluta nel 2010 sempre a Berlino ma al Konzerthaus, torna nella capitale tedesca dopo un lungo peregrinare (Roma, Berlino, Salisburgo, Hannover).
Il lavoro della Ronchetti è “uno studio sulle metafore del buio e della cecità”, che prende spunto dalla rivisitazione del mito di Giasone proposta da Giacinto Andrea Cicognini (1606-1650) per l’opera di Francesco Cavalli, Il Giasone. Cicognini, fiorentino di nascita, fu un noto e prolifico drammaturgo:  la sua produzione drammatica è davvero ricchissima. Al centro della rivisitazione della Ronchetti c’è la relazione amorosa tra Giasone e Medea, che si sviluppa priva del contatto visivo: si amano nell’ombra, senza riconoscersi, senza vedersi.

Quando il pubblico entra in sala non sa bene cosa aspettarsi. Lo spazio è piccolo e i posti sono disposti ai due lati del ridotto spazio scenico. Bisogna operare una scelta appena si supera la porta di ingresso: dove mettersi? a destra del palco? o a sinistra? o forse al centro? In mezzo alla sala c’è una specie di grande e spessa cornice bianca, la visione di ciò che essa contiene è oscurata da una tenda color oro, sia da una parte che dall’altra. Lo spazio all’interno della “cornice” si scoprirà ospitare i protagonisti dell’azione (a parte Giasone che vi si appoggia esternamente): al cominciare della musica inizieranno a dimenarsi muovendo il drappo dorato fino a tirarlo giù completamente. Questa cornice sarà poi scomposta nel corso della performance, diventando prima un “recinto” e finendo poi smontata in diversi pezzi. Insieme ai cantanti, solo un pianoforte, nero come gli abiti (fatta eccezione per braccia e piedi invece color oro, che simboleggia metaforicamente il Vello d’oro) usato solo come oggetto di scena, mai produce un suono; solo ad un tratto usato come batteria. Su un piano rialzato ci sono delle percussioni e due schermi ed esattamente di fronte – a separare il pubblico – un quartetto d’archi con il direttore.  Le due sole voci soliste il controtenore Daniel Gloger (non in formissima il giorno della recita) e la soprano Olivia Stahn danno vita a diversi personaggi, non solo Medea e Giasone ma anche Oreste, Isifile, Egeo e Demo. Il controtenore interpreta i caratteri più fragili, la soprano i ruoli dei protagonisti più irascibili e seri. “La riduzione del cast a due soli timbri vocali – dice la Ronchetti – nell’oscurità della messa in scena, sottolinea il gioco drammatico dell’incomunicabilità, incomprensione e dubitosa ricerca dei diversi personaggi: un’intera galassia di voci ed eventi, dubbi, inganni, attese e speranze concentrati nella tensione di un duo”. Non si tratta infatti solo di canto, ma anche di recitazione, declamazione, urla talvolta. Un quartetto vocale commenta e prende parte all’azione. Max Renne dirige un ensemble di archi di musicisti della Staatskapelle e dell’accademia: ottimi.

La Ronchetti utilizza frammenti originari dell’opera seicentesca, rielaborandoli, e aggiunge loro musiche sue, basate su una personale rappresentazione acustica del buio. Le parti selezionate dall’originale, dice la compositrice, sono quelle che più rappresentano la fatale incompresione tra i protagonisti.
A giugno si avrà un’altra chance per assistere a Lezioni di tenebra. Dal 14 giugno al 1 luglio, infatti, avrà luogo, tra la Werkstatt e la Staatsoper la manifestazione Infektion!  Festival für Neues Musiktheater. Al suo interno verranno presentate opere di Salvatore Sciarrino, Morton Feldman, Helmut Oehring e Kurt Weil, e naturalmente di nuovo il lavoro della Ronchetti.
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Lezioni di tenebra
di Lucia Ronchetti
Direttore: Max Renne. Regia: Reyna Bruns. Messa in scena: Stephan von Wedel, Luci Irene Selka. Soprano: Olivia Stahn. Controtenore: Daniel Gloger. Mezzosoprano: Lena Haselmann. Soprano: Sónia Grané. Baritono: Christian Oldenburg. Baritono: Martin Gerke.
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